L'OLIVOCOLTURA LOCALE
Nel panorama olivicolo italiano la Puglia è al primo posto con una produzione che rappresenta il 40% di quella nazionale; le aree maggiormente interessate da tale colture sono le Murge, il Salento, il Tavoliere, il Gargano. Anche nel nostro territorio comunale, la coltivazione e la produzione di olio d'oliva rappresenta la coltura più importante all'interno della S.A.U. (Superficie agricola utilizzata), come abbiamo potuto osservare dall'analisi dei dati forniti dal nostro Comune.
Infatti, dal censimento generale dell'agricoltura del 1990, relativo al comune di Vieste si rileva che la situazione alla data del 15/02/1991 è la seguente:
Totale della superficie territoriale Ha 16734.00
Di cui:
Superficie territoriale censita: Ha 13644.00
Superficie censita da altri comuni: Ha 1529.63
Altri terreni: Ha 1819.59
La superficie territoriale è così divisa:
Superficie agricola utilizzata (S.A.U.) Ha 6618.25
Boschi: Ha 6503.44
S.A.U. non utilizzata: Ha 684.18
Fabbricati, Strade, Cortili, aie aziendali Ha 138.35
Ripartizione della S.A.U.
Totale cereali: Ha 414.03
Totale leguminose/tuberose: Ha 4.10
Totale piante industriali: Ha 73.24
Terreni a riposo: Ha 141.62
Totale altre colture: Ha 29
Superficie olivicola: Ha 2423.79
Terreni a pascolo: Ha 3137
Agrumi: Ha 8.87
Superficie vinicola: Ha 187.92
Terreni a Frutteto: Ha 200.22
Totale S.A.U. Ha 6618.25
Dai dati riportati si evidenzia che gran parte (circa il 40%) della superficie territoriale censita è utilizzata per attività agricola. In particolar modo si può desumere la rilevante estensione della superficie adibita alla coltivazione legnosa agraria d'olivo, la quale copre il 37% dell'intera superficie agricola utilizzata.
Nelle campagne di Vieste è l'ulivo il "dominatore" di un paesaggio agrario giovane; è Il verde argenteo dell'ulivo che costituisce la forma e la struttura del paesaggio, filari di ulivo si alternano spesso a filari di vigna bassa a spalliera.

VALORIZZAZIONE DEL PRODOTTO E NORMATIVA VIGENTE ORIGINE E TIPICITA' DELL'OLIO
L'importanza dell'olio extra vergine d'oliva nell'alimentazione umana e l'interesse dei consumatori per le produzioni di qualità hanno agevolato lo sviluppo della produzione degli oli locali. Abbiamo visto che le caratteristiche di un olio dipendono da diversi fattori: come l' ambiente pedo-climatico, i sistemi di allevamento, l'epoca e sistema di raccolta, i tempi di attesa dalla raccolta alla lavorazione del prodotto, la tecnologia di trasformazione, la conservazione del prodotto. Inoltre gli oli si differenziano, sia per caratteristiche organolettiche (aroma, sapore, odore) e sia per caratteristiche chimiche (composizione, acidità). E' necessario pertanto valorizzare tutti quegli oli che hanno caratteristiche organolettiche e chimiche dovute a particolari fattori, che sono tipici di una zona. Si devono, in altre parole, individuare ed evidenziare le caratteristiche della zona di origine, codificandole nei disciplinari di produzione della denominazione di origine protetta dell'olio extra-vergine d'oliva (DOP). In questo disciplinare la Commissione della Comunità Europea ha emanato particolari disposizioni che tutelano l'olio DOP, secondo vari articoli. Se prendiamo in considerazione l'esame organolettico (D.M., n.573, art.19), possiamo notare che , tale esame viene effettuato da parte delle commissioni di degustazione, secondo i criteri contenuti nell'art.26 (D.M., n.573):
- la degustazione deve essere effettuata prima dell'esame chimico fisico, sui campioni resi anonimi a cura del segretario della commissione di degustazione; quest'esame non può riguardare più di 5 campioni; non sono oggetto di valutazione i campioni che non risultano conformi alle prescrizioni recate dai rispettivi disciplinari di produzione; per ogni campione degustato deve essere compilata un'apposita scheda individuale di valutazione, stabilita dal Ministero per il coordinamento delle politiche agricole, alimentari e forestali; infine, se l'esito dell'esame organolettico risulterà negativo, ciò comporterà una di chiarazione di non idoneità della partita.
Dopo aver effettuato il superamento dell'esame organolettico, si realizza un secondo esame chimico fisico, che consiste in una verifica di rispondenza del campione ai requisiti contenuti nei disciplinari di produzione, effettuato entro 5 giorni dalla data di presa del campione. Se le partite di olio saranno giudicate idonee, queste saranno confezionate per l'immissione al consumo entro 45 giorni dalla promulgazione dell'esito positivo.
Per le partite di olio che hanno superato l'esame organolettico e quello chimico fisico, le camere di commercio rilasciano ai detentori un'apposita certificazione di idoneità per l'utilizzo della DOC.
Per quanto riguarda la produzione dell'olio extra-vergine d'oliva a denominazione d'origine controllata "Dauno", accompagnata dalla menzione geografica "Gargano", sono da considerarsi idonei gli oliveti i cui terreni derivano da un substrato calcareo più o meno compatto bianco grigiastro. La zona di produzione delle olive destinata alla produzione del su citato olio, comprende gran parte del territorio dei seguenti Comuni: Apricena, Cagnano, Carpino, Ischitella, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte S. Angelo, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano G., Rodi G., S. Giovanni rotondo, S. Marco in Lamis, Sannicandro G., Vico e Vieste (art. n.3 e n.4, Disciplinare di produzione "Dauno"). La raccolta delle olive, infine, destinata alla produzione dell'olio extra-vergine garganico DOP, deve essere effettuata entro il 30 Gennaio di ogni anno. In definitiva, valorizzare le produzioni tipiche salvaguardandone la tipicità attraverso i disciplinari di produzione della DOP e delle IGP, rappresenta un argomento di fondamentale garanzia per la tutela del consumatore, e al tempo stesso consente ai produttori di spuntare sul mercato prezzi più alti e remunerativi.